Interrogazione Senato n° 4-08777 - DE CRISTOFARO

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08777


Atto n. 4-08777

Pubblicato il 20 dicembre 2017, nella seduta n. 919 (link)

DE CRISTOFARO - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che a quanto risulta all'interrogante:
nel 2004, il Comune di Mondragone (Caserta), con delibera della Giunta del 16 aprile, n. 123, individuava un sito di trasferenza provvisorio per i rifiuti in un'area di grande interesse archeologico (il parco archeologico dell'Appia Antica) su un terreno preso in affitto dal Comune stesso. La necessità di tale trasferenza era stata causata da una serie di interruzioni nel servizio raccolta dei rifiuti solidi urbani (r.s.u) dovute alla chiusura di vari centri di trasferenza dei rifiuti e che avevano interessato un numero ingente di Comuni del casertano;
precedentemente, in data 20 marzo 2004, veniva emanata l'ordinanza sindacale n. 12, con cui si ordinava l'occupazione di una cava dismessa sita in località Cantarella, per adibirla a deposito temporaneo di r.s.u;
la cava dismessa era stata individuata quale "sito di deposito temporaneo di rifiuti solidi urbani raccolti sul territorio del Comune di Mondragone predisposta ed attrezzata in modo da non permettere la penetrazione nel suolo di liquidi che potrebbero formarsi". Infatti, per quanto a conoscenza dell'interrogante, alla fine del periodo di locazione 2004-2009 (5 anni) della cava, di proprietà signori Palmieri e Gallo, si sarebbe dovuto provvedere al ripristino dell'originario stato dei luoghi;
il sito ricade nell'ambito dell'ex sito di interesse nazionale per le bonifiche (S.I.N.) "Litorale Domitio Flegreo ed Agro Aversano", già individuato con legge n. 426 del 1998 e successivamente declassato a sito di interesse regionale con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, reg. prot. n. 7 dell'11 gennaio 2013;
tenuto conto che:
in fase di esecuzione dei lavori finalizzati alla messa a punto del sito, le norme di sicurezza predisposte avevano previsto la realizzazione di una geo-membrana per difendere il terreno dal contatto con i rifiuti ed un sistema di aspirazione del percolato liquido scaturente dall'immondizia per dirigerlo verso delle cisterne. Il tutto al fine di evitare che penetrasse nel terreno, inquinandolo;
l'azienda sanitaria locale interessata e l'agenzia regionale protezione ambiente della Campania esprimevano parere negativo all'apertura del sito, ritenendolo inadeguato allo scopo. Ciononostante, l'amministrazione comunale decise di procedere ugualmente;
tenuto conto inoltre che secondo quanto risulta all'interrogante:
sin dal momento della sua apertura, la discarica veniva interessata da un cospicuo numero di incendi, che ad oggi, hanno prodotto, tra gli altri effetti nefasti, la lesione della membrana e buona parte dell'impianto di aspirazione;
gli sversamenti, tuttavia, sono proseguiti anche dopo gli incendi, ed infatti, è noto che in data 4 settembre 2004 l'area del sito di stoccaggio di r.s.u., veniva sottoposta a sequestro preventivo dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere con decreto notificato il 4 settembre 2004 ed emesso nell'ambito del procedimento penale n. 7673/04, mod. 44 (più volte revocato al fine di consentire la mai avvenuta messa in sicurezza dell'area);
considerato che:
nel caso esposto si sarebbe dovuto agire in conformità all'art. 242, commi 1 e 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, e per l'effetto mettere in atto le misure necessarie di prevenzione (messa in sicurezza), anche in considerazione delle preoccupanti risultanze espresse nel documento della società commissionata ("Geoproject") alla redazione del piano di indagini preliminari, dalla cui lettura è possibile evincere l'esistenza di un "elevato livello di concentrazioni soglia di contaminazione (CSC)";
la località Cantarella è inserita nel censimento dei siti potenzialmente contaminati (CSPC) con codice identificativo 1052A028 quale cava (nota trasmessa dalla Giunta regionale della Campania, Area generale di coordinamento ecologia al Comune di Mondragone in data 11 luglio 2013);
con deliberazione n. 129 del 27 maggio 2013 (Bollettino Ufficiale Regione Campania n. 30 del 5 giugno 2013) la Regione Campania adottava il "Piano Regionale di Bonifica", ma nonostante fosse stata formalmente richiesta, in fase di consultazione, al Comune di Mondragone, la trasmissione delle analisi effettuate sul sito, l'ente non ha mai prodotto alcuna documentazione attestante il superamento delle CSC e/o delle CSR e inspiegabilmente la zona Cantarella, dopo tutte le analisi che ne avevano confermato la natura di sito gravemente inquinato, non veniva inserita nel piano regionale di bonifica;
considerato inoltre che:
l'area ad oggi denota la fuoriuscita di fumi, cosiddette fumarole, dal corpo rifiuti, generate dalla combustione interna degli stessi rifiuti alimentata dagli afflussi di ossigeno e dalle alte temperature atmosferiche e geo-ambientali, che caratterizzano il luogo;
è stata accertata la presenza in loco di alcune lastre di eternit/fibrocemento in parte combuste, rifiuti ingombranti, cumuli di rifiuti combusti, oltre che un sistema di chiusura del sito assolutamente inefficace;
l'ARPAC, investita della richiesta da parte della Regione Campania di effettuazione di indagini preliminari sul sito di stoccaggio LSU (Cantarella), a seguito di relativo sopralluogo, con relazione tecnica n. 24/TF/I6, affermava che: "Il Comune di Mondragone aveva dato incarico alla Soc. Geoproject Srl di redigere il Piano di Indagini Preliminari che effettivamente lo ha redatto senza però mai attuarlo"; "La scrivente Agenzia, come già rappresentato nei tavoli tecnici tenutosi presso la Regione Campania - UOD l6 di Caserta, ritiene che i rifiuti debbano essere rimossi dal Comune di Mondragone, in qualità di soggetto obbligato, in quanto trattasi di un sito di stoccaggio provvisorio di RSU, che poteva essere autorizzato per una durata massima di 18 mesi e che pertanto allo stato si configura come una discarica incontrollata priva di qualsiasi titolo autorizzativo";
ritenuto altresì che attualmente il sito continua ad avere la presenza di pericolose fumarole oltre al fatto che l'intera area è accessibile a tutti, non essendo presente alcuna segnalazione,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e quali siano gli interventi programmati per la bonifica dell'area ed in particolar modo per il contenimento della precaria situazione igienico-sanitario in cui versa il sito di stoccaggio ormai non più qualificabile come provvisorio.

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