Piano delle Indagini Preliminari - Ottobre 2013

Questa è la relazione consegnata dalla soc. Geoproject s.r.l. dell'ottobre 2013 relativa al Piano delle indagini preliminari inerenti il sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti della "Cantarella".
C'è qualche refuso di data (talvolta sono indicate date con l'anno errato), tuttavia lascia sconcertati molto di più della relazione dell'A.R.P.A. Campania dell'agosto 2016.
Infatti a pagina 11 troviamo:
Durante il 2009, per effetto di determinazione dell’Amministrazione Comunale n. 98 del 16/03/09, un laboratorio privato realizza una serie di campionamenti (n. 20), tra il 28/04 ed il 29/04/09, e relative analisi chimico-fisiche aventi ad oggetto i “rifiuti assimilabili agli urbani combusti misti a terreno” rinvenibili presumibilmente (non si hanno notizie in merito alle profondità e metodiche di campionamento) nei pressi della superficie del sito e finalizzati alla caratterizzazione di “pericolosità” del rifiuto stesso ai sensi del D.Lgs 152/06 ed alla verifica dell’ammissibilità in discarica (test di cessione secondo il DM 03/08/2005).
Dalle suddette analisi risulta che solo 3 campioni su 20 totali presentano concentrazioni di metalli pesanti, solventi, idrocarburi, IPA e PCB tali da poterli considerare “rifiuto speciale non pericoloso” ammissibile a smaltimento in discarica non pericolosi (CER 191302).
Si tratta, come si evince dall'ubicazione dei punti di campionamento su uno stralcio di disegno dell’area, di campioni (2) prelevati dal cumulo rialzato di rifiuti presente sul lato sx della strada sterrata che consente l’accesso al piazzale superiore della discarica, e di un campione prelevato da rifiuti presenti invece sul lato destro della stessa strada sterrata, a pochi metri dall’ingresso.
Tutti gli altri campioni (17), dai Rapporti di Prova redatti denotano concentrazioni, diffuse presso l’intera area, molto elevate di metalli pesanti quali soprattutto mercurio (Hg), piombo (Pb), rame (Cu), e di idrocarburi totali, IPA e PCB, tali da far ritenere tali rifiuti quali “rifiuti speciali pericolosi” con classi di pericolosità H6 (tossico), H7 (cancerogeno), H13 (sensibilizzanti) ed H14 (ecotossico), smaltibili in discarica pericolosi (CER 191301).

A pagina 52, dopo tutta l'analisi geo-morfologica di tutto il territorio, inizia il rilievo dei dati, ipotizzando una consistenza di almeno 1200 tonnellate di rifiuti.
A pagina 58 si parla della presenza delle fumarole.
La presenza stessa di fumarole ed i valori alti di Temperatura rilevati in corrispondenza del punto M2 denotano che siamo in presenza di una zona in cui è in atto una combustione interna al corpo rifiuti.In prima approssimazione, fermo restando una sola misura effettuata, non si rilevano gas tossici in concentrazioni al momento particolarmente pericolose per la salute umana. Il dato però va monitorato lungo l’arco di una intera giornata e per un periodo più lungo rispetto a quanto fatto con un’unica misura, per poter determinare un valore medio giornaliero di concentrazione e dare significatività al dato misurato per poterlo confrontare con i limiti di esposizione definiti dai riferimenti normativi nazionali ed internazionali.E’ comunque importante segnalare la presenza in tale fumi di H2S (idrogeno solforato). L’idrogeno solforato (acido solfidrico) è un gas molto tossico, infiammabile, incolore, più pesante dell’aria. E’ un prodotto naturale della decomposizione del materiale organico, ed è un prodotto intermedio di diversi processi industriali.Livelli pericolosi di acido solfidrico possono essere rinvenuti nelle raffinerie di petrolio, nelle concerie, nelle miniere, nelle industrie di cellulosa, nelle sorgenti termali sulfuree, durante la produzione di carbonio disolfuro, nei fumi di asfalto caldo, nelle pozze di liquame o di letame.L’idrogeno solforato causa asfissia cellulare attraverso l’inibizione del sistema citocromo ossidasi, in maniera simile al cianuro. Poiché viene rapidamente assorbito per via inalatoria, i sintomi compaiono quasi immediatamente dopo una esposizione, L’H2S svolge anche un’azione irritante sulle membrane mucose.
Tutte le 76 pagine della relazione, incluso la tavola allegata, sono riportate sotto nella loro versione integrale.











































































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